Nuovo anno scolastico: a casa o scuola?
13 Luglio 2020, è un giorno caldo e afoso, ma finalmente mi sto godendo l’estate. Da
quando è finita la scuola non ho pensato che a rilassarmi e dedicarmi ad altro, ma questo è un giorno veramente speciale: è il mio sedicesimo compleanno e
mi sento particolarmente riflessiva: affacciandomi dalla finestra e osservando
il paesaggio sento nostalgia di scuola. Provo a immaginare come sarà
tornarci nuovamente a settembre e ciò mi preoccupa.
Certo, non è facile immaginare come sarà
organizzato il nuovo anno scolastico, ma che si torni fisicamente a scuola pare
assodato. I rischi, però, sono ancora tanti perché il virus che tutti noi
temiamo non è definitivamente scomparso. Sebbene i contagiati siano ormai
pochi, ciò non ci consente ancora di abbassare la guardia e bisogna lo stesso
essere molto cauti e rispettare le norme previste dal governo. Infatti, il
dott.Stefano Versari, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia
Romagna afferma che, per svolgere le
attività, la prima cosa che deve essere garantita è la “sicurezza” affinché
alunni/alunne e tutto il personale scolastico possano lavorare con
tranquillità. Per questo motivo restano le misure e precauzioni in sé da
applicare tutti i giorni. Tra questi esempi concreti sono il distanziamento
sociale e l’utilizzo della mascherina.
Poi, con la mente torno indietro e ripenso
a questi ultimi strani mesi in cui il rapporto tra studenti e professori
è cambiato radicalmente: dalle semplici lezioni in classe si è passati infatti
alla didattica online. Ci sono stati dei vantaggi nel seguire le lezioni da
casa, come per esempio, la possibilità di studiare tranquillamente in un
ambiente sicuro e poter organizzare il tempo come meglio si crede. Io, però,
spero che si riprenda con le lezioni in presenza perché stando sempre al
PC ho avuto spesso emicrania e bruciore agli occhi. Certo che tornando a
scuola è complicato rispettare il distanziamento. Le nostre aule sono troppo
piccole e gli alunni per classi troppo numerosi. C’è chi ha proposto di fare
lezioni in spazi differenti da quelli scolastici come nei cinema o nei teatri.
Quindi, secondo me, per risolvere la questione si potrebbe lavorare un po’ al
computer e un po’ in presenza ma in zone pubbliche come i parchi per evitare di
stare sempre attaccato sul PC o sul telefono e per respirare aria fresca.
In ogni caso, se si dovesse tornare
a scuola sicuramente non dovrà mancare l’essenziale: il gel igienizzante nelle
aule sempre a disposizione per avere le mani pulite e all’ingresso un
termoscanner o un termometro a infrarossi per misurare la temperatura corporea.
C’è però questa costante paura: nel momento in cui tutti cominceranno a
lavorare e ad andare a scuola, i tram e tutti gli altri mezzi di trasporto
saranno affollati e si avrà maggiore rischio di contagio; non si potrà di certo
mantenere le distanze sociali. Forse l’ipotesi di dividere le classi in due
gruppi - la metà degli alunni a scuola e l’altra metà a casa in videoconferenza
- potrebbe essere la soluzione. Magari, come afferma la ministra
dell’istruzione Lucia Azzolina,questa soluzione potrebbe essere adottata per
gli alunni più grandi.
Detto ciò, la vera domanda sarebbe: è più
conveniente fare le lezioni online o a scuola?
Partiamo dal presupposto che dovremmo
ritornare a scuola; e consideriamo di quanti studenti ogni scuola abbia.
Capiamo già da subito che si tratta di un numero enorme e immaginiamo di
trovarci in mezzo a tutti gli studenti comprendendo anche il personale
scolastico. Come ti sentiresti? Ansia o sicurezza? In classe? Al bar? Nei
mezzi? Ne varrebbe veramente la pena tornare in sede a studiare in classe anche
con le nuove misure?
Inoltre chi riesce ad immaginare tutta la
mattinata con la mascherina?
Per risolvere il problema del
distanziamento proporrei di inserire nel voto di condotta il rispetto delle”
regole anti-contagio”. Quindi, se non si userà la mascherina e non si
rispetteranno le distanze questo influirà sul voto e sulla pagella. Un’altra
tecnica più efficace potrebbe essere quella di mettere una nota a chi non
rispetta le regole. È un’idea piuttosto difficile da digerire ma potrebbe
essere un’alternativa: la “sicurezza” è molto più importante e sta al di sopra
di tutto.
Ma stare a casa, invece, ha prodotto
qualche beneficio? Da quando ho cominciato a fare lezioni online ho trascorso
più tempo con la famiglia ed è ciò che non posso fare quando sono a scuola.
Infatti, ho imparato a cucinare e a sorridere anche in quei momenti più noiosi
della giornata . Se si diminuissero le ore e si trovasse un’altra alternativa
più efficace sarebbe perfetto. Inoltre, non ci si dovrebbe più preoccupare di
indossare sempre la mascherina. Un altro aspetto positivo è il fatto che non ci
sarebbe più bisogno di svegliarsi presto la mattina per prendere l’autobus, ma
ci si potrebbe preparare con calma e senza avere la fretta di cambiarsi e avere
ansia di perdere l’autobus.
Tuttavia, qualunque sia la nostra futura
routine - ritornare a scuola o rimanere a casa - non ho paura se penso che lo
affronterò insieme ai miei compagni. L’importante è non mollare, essere
prudenti perché prima o poi finirà questa pandemia. Bisogna solo crederci e
avere buona volontà per dire che ancora una volta l’umanità ha potuto
affrontare una situazione che pareva impossibile da superare.
Fonte:
https://www.orizzontescuola.it/
Keith Mendoza
Brava Keith! Un articolo denso di riflessioni e scritto con spirito positivo. Speriamo che vada tutto bene!
RispondiEliminaBrava Keith
RispondiEliminaBrava Keith
RispondiEliminaArticolo molto interessante, appena mi sono messa a leggerla mi sono sentita come te.
RispondiEliminaComplimenti, articolo interessante. Speriamo di poter tornare nuovamente alla normalità.
RispondiEliminaUn articolo interressamte, sei molto profonda e mi hai dato quella sensazione positività in me.😊
RispondiEliminaComplimenti keith! Molto bello ;)
RispondiEliminaBella osservazione!!! BRAVA!!!
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