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IL
GIRO FINISCE, MILANO RINASCE
di Riccardo Visentin
Domenica 30 maggio 2021
il Giro d’Italia, la massima espressione del ciclismo italiano e non solo,
finirà la sua corsa, come spesso accade, qui nella mia città: Milano, la sede
più frequentata dalla Corsa Rosa con cinquantasei partenze e ottantotto arrivi
in centotre edizioni disputate, ben trentanove in più di Roma.
Quando
il Giro arriva o passa da Milano crea sempre un’atmosfera unica, che è
paragonabile soltanto a quella del Gran Premio di Monza della Formula 1:
alberghi pieni, strade bloccate ed un’intera città a ridosso del Duomo ad
aspettare il Vincitore del “Trofeo senza fine”. O almeno era così, finché il
Covid non esisteva.
Si
perché da quando il virus ha fatto la sua apparizione, il Giro ha subito dei
grandissimi cambiamenti. All’arrivo a Milano lo scorso anno all’arrivo non
c’era, c’erano solo gli addetti ai lavori. I ristoranti e gli alberghi erano
decisamente vuoti rispetto agli altri anni. Addirittura il Giro non si è corso
a maggio, come di consueto da decenni ormai, bensì si è corso ad ottobre,
concludendosi in una piazza del Duomo relativamente deserta.
Ma
neanche questo è bastato ad abbattere il carisma e la forza di Milano e dei
milanesi che hanno voglia più che mai di organizzare un arrivo, come sempre, in
grande stile, perché, come recita una famosa canzone, a Milano “se sta mai coi
man in man”. L’organizzazione è partita il giorno dopo la fine dello scorso
giro (forse anche prima). Già da tempo,
infatti, alcune delle rotonde dove la carovana farà il suo passaggio sono
addobbate con sculture raffiguranti il simbolo inconfondibile del ciclista
rosa. Molte strade sono state o saranno riasfaltate per consentire un’andatura
più agevole ai corridori. Sui social e in TV si organizzano eventi paralleli online
e, coronavirus permettendo, in presenza che animeranno e faranno da cassa di
risonanza al “main event” della stagione ciclistica italiana. Sulla Gazzetta
dello Sport non si parla d’altro e le scommesse su chi salirà sul gradino più
alto del podio hanno raggiunto quote altissime.
La
planimetria della cronometro che partirà da Senago per concludersi in Piazza
Duomo è già stata stilata, ed avrà una lunghezza totale di circa 30 chilometri.
Si passerà per Bresso, Cormano e Sesto San Giovanni per poi entrare
effettivamente in città; qui i corridori transiteranno dapprima da Piazza
Loreto, simbolo ancora oggi di quegli anni in cui il giro si fermava davanti al
sanguinoso strazio della guerra. Poi, dopo un tuffo nello shopping in corso
Buenos Aires, sperando di rivedere i negozi aperti, attraverseranno gli
splendidi bastioni ottocenteschi di Porta Venezia, e continueranno su Corso
Venezia tra le adiacenti e sfarzose Villa Necchi Campiglio, Villa Invernizzi e
Villa Reale fino a raggiungere Piazza San Babila, famosa per i suoi suggestivi
edifici degli anni trenta del novecento; a questo punto partirà la volata
finale, gli ultimi settecento metri per tentare di far fermare il cronometro
della direzione gara il prima possibile. Quando ogni corridore avrà traversato
la linea del traguardo, verrà decretato il centoquattresimo vincitore del Giro
d’Italia, in mezzo ad una festa di coriandoli rosa e spumante, e, incrociando
le dita, davanti ad un pubblico, per celebrare la bellezza del ciclismo, la
bellezza del Giro d’Italia che da generazioni unisce tutti, addirittura, a
Milano, anche interisti e milanisti, perché il Giro lo amano tutti.
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