Editoriale - LA STRAGE DELLE STATUE

LA STRAGE DELLE STATUE


Di Riccardo Visentin

Risale ad ormai 20 giorni fa il caso di vandalismo alla statua di Cristoforo Colombo a New York. Questo è stato solo il primo dei tanti casi di vilipendio ai monumenti raffiguranti personaggi considerati razzisti dai manifestanti per i diritti degli individui neri, le cui proteste sono la conseguenza dell’omicidio di George Floyd a Minneapolis causato dal soffocamento dell’uomo, di pelle scura, da parte di un poliziotto bianco.
Nonostante i ripetuti danni ai negozi e alle varie attività provocati dai manifestanti in tutto il paese e non solo, dato che la protesta è arrivata anche oltreoceano, la furia devastatrice ha deciso di spostare la sua attenzione sulle statue, che raffigurano uomini del passato. Quello che sta succedendo appare come una vendetta postuma verso determinate personalità vissute nei secoli addietro, ma considerate oggi complici di un sistema nel quale prevaleva la supremazia bianca. Il tentativo dei manifestanti di cancellare il passato non gli rende certo onore, anzi, pone questi episodi sul livello dial avvenimenti del passato che l’intera umanità ha condannato: mi riferisco a Hitler, il quel fece distruggere gran parte del patrimonio artistico – culturale tedesco; oppure basti pensare all’Isis: il sedicente stato islamico distrusse la città di Palmira, patrimonio dell’umanità UNESCO, nel 2015. I casi citati non erano che il frutto di ideologie distorte, e il cui fine è simile a quello dei manifestanti di oggi, ovvero quello di cancellare i simboli di idee del passato come se questo bastasse a neutralizzarne gli effetti sul presente. 
Il passato è il pilastro fondamentale del presente e del futuro. Il fine di queste proteste deve essere quello di eliminare un’idea sbagliata, il razzismo, non, al contrario, quello di tentare di cancellare una pagina di storia. Perché così facendo si capovolge la situazione. Così i manifestanti sono dalla parte del torto.
Come disse Shakespeare, “non rovinare mai il tuo presente per un passato che non ha futuro “.

Milano, 01/07/20

Fonti: www.repubblica.it - www.tg5.it 

Commenti

  1. Hai ragione, bisognerebbe sempre mantenere il controllo ed evitare gesti così violenti che davvero non servono a nulla se non ad alimentare un clima di violenza che non fa bene a nessuno

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  2. Le statue rappresentano un'idea che si è cristallizzata nella storia (la supremazia dei bianchi in questo caso) che molti non condividono... Costoro vogliono mettere in discussione certe idee veicolate da alcuni personaggi storici con lo scopo di voler migliorare il futuro! Certamente, non è abbattendo le statue che si può cambiare la realtà, distruggere, secondo me, non è mai la soluzione giusta... Come ha già detto la prof.ssa Messore, la violenza porta soltanto altra violenza che non fa bene a nussuno!

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